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Condurre un’attività commerciale nel campo della Grande Distribuzione non è semplice. Per farne un’arte è necessario padroneggiare correttamente strategie per mantenere i propri servizi o potenziarli al momento giusto. La “rottura di stock” è uno di quei fenomeni che possono drasticamente incidere sul fatturato e sulla reputazione di un’azienda, vediamo insieme come evitarla.

Cosa significa Rottura di Stock?

La rottura di stock, altrimenti detta stock out o out of stock, viene definita come l’esaurimento di un prodotto, causato da una cattiva gestione delle scorte in magazzino.

Trovare uno scaffale vuoto mentre si fa la spesa al supermercato è un fenomeno abbastanza comune al quale il consumatore potrebbe non prestare consciamente attenzione, ma cosa comporta realmente un episodio di rottura di stock?

Solo nel 2015, ha causato una perdita pari a 2,4 miliardi di Euro nella Grande Distribuzione Organizzata, e una serie di conseguenze “invisibili” che in un momento di stagnazione del mercato come quello odierno, sarebbe necessario scongiurare.

Quali conseguenze ha una Rottura di Stock?

Avere sempre sotto controllo le scorte e la disponibilità in magazzino è fondamentale a mantenere integre l’immagine aziendale e la fedeltà del cliente: quando va bene, al fronte di un prodotto esaurito, l’acquisto viene semplicemente posticipato, ma in tante altre occasioni il consumatore si sposta direttamente su un altro punto vendita. Questo fenomeno ha un’incidenza maggiore in America, mentre in Italia “solo” il 10% degli acquirenti ha dichiarato di virare verso un brand differente se impossibilitati all’acquisto da uno stock out.

Simili sono invece le percentuali quando si parla di annullamento dell’acquisto, pari a un 25% dei casi per gli Italiani, contro un 24% per i consumatori d’oltreoceano.

Ma se nel mondo degli acquisti “fisici”, viaggiare da un rivenditore all’altro potrebbe risultare scomodo in alcuni casi, diversa è la storia quando si parla di e-commerce, dove con un click si può finalizzare il proprio ordine da un negozio diverso da quello iniziale. Un monitoraggio accurato della merce diventa quindi di vitale importanza anche (e soprattutto) nell’era degli store digitali.

Quali fattori determinano una Rottura di Stock?

Il mercato moderno presenta una quantità considerevole di variabili che mutano velocemente; vanno pertanto tutte studiate a fondo per realizzare pronostici affidabili, ridurre al minimo le incertezze e non farsi cogliere alla sprovvista.

Innanzitutto, partiamo esaminando quei fattori che, se sottovalutati, portano alla tanto temuta rottura di stock.

-aumento improvviso della domanda: la società è in continua e rapida evoluzione, con lei lo sono anche le tendenze di mercato. Un boom della domanda può essere determinato da mode, fenomeni virali, ma anche avvenimenti imprevisti all’interno di uno o più ambiti della società.

-previsione errata della domanda: quando si gestisce un’attività, è sempre bene studiare attentamente il mercato in cui ci si sta inserendo, con tutte le sue variabili. Prevedere correttamente la domanda di acquisto è il primo passo per non farsi cogliere impreparati.

-errori di inventario: se il magazzino non viene gestito a dovere, sarà impossibile offrire al cliente un’esperienza d’acquisto piacevole e senza inconvenienti. Ecco perché realizzare periodicamente un inventario della merce è fondamentale per evitare perdite di denaro e di affidabilità agli occhi del consumatore.

-ritardo nelle consegne e dei fornitori: talvolta, la responsabilità non è direttamente di chi gestisce l’attività commerciale o il magazzino, ma dei trasporti che per cause di forza maggiore possono essere rallentati e portare a disservizi all’interno delle aziende. Lo stesso discorso vale per i fornitori delle materie prime: un ritardo in questo anello della catena commerciale, comporterà inevitabilmente un ritardo anche a distributori e dettaglianti.

-errori umani: fin quando le attività verranno gestite da operatori e non da macchine, l’errore, per quanto marginale, è dietro l’angolo e deve essere tenuto in considerazione, se possibile prevenuto.

Metodi per evitare la Rottura di Stock

Per ridurre al minimo la possibilità di errore, sono state studiate diverse tecniche che, se applicate, consentono di scongiurare un eventuale episodio di out of stock.

realizzare previsioni a breve termine, basandosi sull’andamento attuale del mercato

-conoscere il ciclo di vita di ogni prodotto, ovvero le sue fasi, la sua evoluzione e la sua durata nel tempo

-prevedere i picchi di richieste dovuti alla stagionalità

-calcolare l’indice di rotazione delle scorte, ovvero la frequenza con la quale la merce entra ed esce dal magazzino

-individuare il punto di riordino (reorder point), vale a dire il momento in cui è necessario fare rifornimento prima che le scorte si esauriscano, tenendo conto delle tempistiche di gestione e di trasporto

-tenere delle scorte di sicurezza (buffer stock), necessarie per fronteggiare imprevisti di qualsiasi natura

digitalizzare il magazzino con l’ausilio di software per il controllo dei flussi della merce. Ultimo, ma non per importanza, perché questo è l’unico metodo che esula dalle competenze umane e si affida alle avanzate tecnologie moderne per monitorare e regolare l’andamento del magazzino.

Una saggia combinazione di queste tecniche si rivelerà senz’altro vincente nella gestione di un punto vendita, è però importante sapere che l’out of stock in certi casi può anche avere l’effetto inverso, ovvero rivelarsi positivo per incentivare una ricerca spasmodica del prodotto e aumentarne quindi la popolarità… ma anche questa strategia di marketing ha i suoi pro e contro, che vi abbiamo svelato in questo articolo.

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