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Enterprise risk management: cos’è e come gestire al meglio il rischio d’impresa

Qualsiasi attività imprenditoriale deve fare i conti sin dalla nascita con la possibilità che si verifichino eventi e situazioni impreviste in grado di minare la stabilità del business. Questo insieme di fattori viene denominato rischio d’impresa, un aspetto intrinseco all’impresa stessa che è importante saper gestire a dovere per avere successo sul lungo termine. In questo articolo scopriamo di che cosa si tratta esattamente, e quali sono i passi da muovere per ottimizzare il proprio enterprise risk management.

Cos’è il rischio d’impresa

L’impresa, definita come un’attività economica il cui scopo è la generazione di profitto, è un concetto per nulla statico, ma anzi in continua evoluzione. Il suo destino non può essere in alcun modo predetto, in quanto dipende da una serie di fattori esterni indipendenti ed estremamente variabili, come il costo delle materie prime, l’avanzamento della tecnologia, l’affermazione di nuovi competitor, le variazioni dei regimi fiscali, e gli avvenimenti economici e politici dell’ambiente circostante. Non esiste un solo business esente dal rischio d’impresa, ovvero dalla possibilità che avvengano cambiamenti capaci di destabilizzare o affossare completamente l’impresa stessa.

Questi rischi, che possono essere tradotti in crisi di varia natura, vanno gestiti in maniera responsabile e lungimirante se si desidera che la propria attività sopravviva anche alle situazioni più dure. Il calcolo del rischio è un processo imprescindibile a cui dedicare tempo e risorse quando si avvia l’impresa, e va affidato a personale competente, i cosiddetti Risk Manager, con l’obiettivo di intercettare i pericoli e ridurli al minimo. Queste figure specializzate hanno il compito di studiare il mercato e le sue variazioni, e proporre soluzioni volte a tutelare l’imprenditore stesso, i suoi dipendenti e gli azionisti.

Il concetto di rischio d’impresa esiste sin dall’alba dei tempi, in quanto non può in nessun modo essere separato dall’essenza dell’attività imprenditoriale stessa. La gestione del rischio, invece, è una disciplina che iniziò a essere studiata negli anni ’50 del secolo scorso, dando vita a quelle figure professionali al giorno d’oggi indispensabili all’interno di qualsiasi azienda di successo.

Un bravo risk manager deve identificare per tempo le possibili minacce, valutarne l’impatto, studiare le strategie di intervento e ottimizzare gli investimenti dell’impresa, in modo che le perdite siano arginate.

Gestire in maniera ottimale i rischi comporta numerosi vantaggi per l’azienda, tra questi:

Un miglior rapporto con gli istituti bancari, che saranno disponibili a elargire crediti grande portata

Migliore conoscenza dei processi produttivi e dell’azienda in sé

Miglior rapporto con gli azionisti, e più in generale con tutti gli stakeholder, di cui avevamo parlato qui

Miglior organizzazione dell’intera struttura aziendale

Tipologie di rischi d’impresa

Quello del rischio d’impresa è un concetto astratto, che può coinvolgere differenti aspetti dell’azienda stessa. Per questo motivo viene scomposto per comodità in diverse categorie, in modo da poter studiare in maniera più chiara e approfondita tutte le sfaccettature di questa ampia nozione.

Il rischio economico è legato all’equilibrio tra i costi e i ricavi dell’azienda e comporta conseguenze sul suo reddito, per esempio a causa dell’inflazione o dell’impossibilità di un cliente di saldare i debiti nei confronti dell’impresa.

Il rischio patrimoniale incide in maniera diretta sul patrimonio dell’azienda: parliamo in questo caso di una serie di eventi e fattori in grado di minare il capitale stesso dell’impresa.

Il rischio finanziario riguarda l’equilibrio tra il flusso di denaro in entrata e quello in uscita. Il profitto di un’azienda non si basa soltanto su quanto generato dalla vendita di beni e servizi, ma anche sui risvolti ottenuti dagli investimenti: questi ultimi possono avere esito positivo, oppure negativo incidendo sulla situazione finanziaria complessiva.

Ultimo ma non per importanza troviamo il rischio reputazionale: questo è certamente il fattore astratto per eccellenza, in quanto è pressoché impossibile da prevedere, ma quello che necessita della gestione più attenta e intelligente. Riguarda la possibilità che notizie riservate vengano diffuse assumendo una connotazione fortemente negativa, compromettendo la reputazione stessa del business e talvolta il suo fallimento.

Il rischio reputazionale può essere tradotto in cause legali e sindacali, scandali che coinvolgono i vertici o la responsabilità sociale dell’impresa, cattiva gestione amministrativa e scelte strategiche sbagliate.

Come tutelarsi dal rischio

Ormai è assodato: il rischio è una costante nel mondo dell’imprenditoria. Il risk manangement è l’insieme delle scelte prese dall’azienda con lo scopo di prevenire e risolvere in maniere efficace qualunque problema si presenti lungo il cammino. Ma oltre allo studio approfondito e al monitoraggio costante di tutte le variabili esterne, ci sono metodi concreti adottabili dagli imprenditori per tutelare sé stessi e la propria attività? La risposta è sì: esistono polizze assicurative dedicate alle imprese, che proteggono il capitale investito, i lavoratori e il capitale civile coinvolto.

Al giorno d’oggi questo tipo di precauzione non è tanto diffuso e ben visto in Italia quanto nei paesi anglosassoni, ma è comunque in via di sviluppo e sempre più imprenditori decidono di affidarsi a organi competenti per la tutela dell’impresa.

Sono infatti tanti i fronti da proteggere: in primis il capitale investito, che riguarda non soltanto il denaro ma anche tutti gli strumenti e i macchinari a disposizione dell’azienda.

Si pensi poi ai dipendenti e ai collaboratori che risentirebbero in maniera diretta di eventuali crisi e problematiche riguardanti l’azienda; in ultimo va citata l’assicurazione contro il rischio civile, che protegge in caso di danni civili provocati a terzi.

Purtroppo molti imprenditori, soprattutto i più giovani e meno esperti, tendono a considerare le polizze assicurative come oneri pesanti e inutili. Si tratta certamente di una spesa in più da sostenere, che va affrontata con lungimiranza e con la consapevolezza che, qualora si verificassero eventi inaspettati e indipendenti da noi, potrebbe davvero fungerà da salvagente per la nostra azienda.

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